domenica 15 dicembre 2013

Il bello oltre le inferriate


In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.

Lc 10,21

venerdì 1 novembre 2013

La bellezza del tramonto.


Io vorrei che l’inferno fosse distrutto, o almeno che nessuna anima, di qui in avanti, vi scendesse. Se, salva l’unione della tua carità, io fossi posta sulla bocca dell’inferno per chiuderla sì che nessuno vi potesse entrare, sarebbe per me cosa graditissima, perché così si salverebbero tutti i miei prossimi.

Santa Caterina da Siena

sabato 12 ottobre 2013

Soffrire amando.



Ci sono due modi di soffrire: soffrire amando e soffrire senza amare. I santi soffrivano tutti con pazienza, gioia e perseveranza, perché amavano. Noi soffriamo con rabbia, dispetto e noia, perché non amiamo. Se amassimo Dio, saremmo felici di poter soffrire per amore di Colui che ha accettato di soffrire per noi.

Santo Curato d'Ars

domenica 29 settembre 2013

Lo scoraggiamento si vince con l'Amore.


In questa giostra d'amore, le cadute non devono avvilirci, ancorché fossero gravi, purché ci rivolgiamo a Dio nel Sacramento della Penitenza con dolore sincero e proposito retto. Il cristiano non è un collezionista fanatico di certificati di servizio senza macchia. Gesù Nostro Signore, che tanto si commuove dinanzi all'innocenza e alla fedeltà di Giovanni, si intenerisce allo stesso modo, dopo la caduta di Pietro, per il suo pentimento. Gesù, che comprende la nostra fragilità, ci attrae a sé guidandoci come per un piano inclinato ove si sale a poco a poco, giorno per giorno, perché desidera che il nostro sforzo sia perseverante. Ci cerca come cercò i discepoli di Emmaus, andando loro incontro; come cercò Tommaso per mostrargli e fargli toccare con le sue stesse mani le piaghe aperte sul suo corpo. Proprio perché conosce la nostra fragilità Gesù attende sempre che torniamo a Lui.

San Josemaria Escrivá

domenica 22 settembre 2013

La cultura dell'amore.



Una cultura dell'amore, come suscita la devozione a Maria, madre di Gesù, non è la soluzione pratica dei casi difficili, anche di disumanità, ma certamente un'educazione di buona relazione con il prossimo.

Massimiliano Kolbe

mercoledì 4 settembre 2013

Alla fine del giorno.


Bisogna che quando chiamiamo Dio "Padre nostro", ci ricordiamo del dovere di comportarci come figli di Dio.

San Cipriano

domenica 1 settembre 2013

L'anima non va lontana con le proprie forze.


Dal Sacramento della Riconciliazione, dobbiamo ricavare due vantaggi:
1) ci confessiamo per venire risanati;
2) ci confessiamo per essere educati perché, alla pari d'un bambino, la nostra anima ha bisogno di continua educazione.
Gesù mio, per esperienza so che l'anima non va lontana con le proprie forze, s'affatica molto e non conclude. Abbiamo bisogno della confessione, perché commettiamo continuamente degli errori, avendo noi una mente che non sa discernere ciò che giova. Una cosa però ho anche capito, cioè che devo pregare molto per il confessore affinché lo illumini lo spirito di Dio. Quando mi confesso senza prima aver pregato per lui, egli mi capisce poco.

Diario di Suor Faustina

sabato 31 agosto 2013

Tra cielo, mare e terra.


Nei momenti in cui mi sento interiormente abbandonata, non mi turbo perché so che Dio non abbandona mai un'anima se non quando l'anima stessa spezza il nodo dell'amore con la propria infedeltà. Ma che sforzi enormi occorrono per compiere bene dei doveri, quando si ha una salute cagionevole! Cristo lo sa.

Diario di Suor Faustina

sabato 24 agosto 2013

La lampada.


Lampada per i miei passi è la Tua parola,
luce sul mio cammino.

Dal Salmo 118

giovedì 22 agosto 2013

Le nuvole scure illuminate.


Dio non costringe nessuno a credere. Infatti c’è luce sufficiente per chi vuol credere; ma c’è buio sufficiente per chi non vuol credere.

Blaise Pascal

sabato 17 agosto 2013

Dal cielo.


O Gesù, disteso sulla croce, Ti supplico, concedimi la grazia di adempiere fedelmente la santissima volontà del Padre Tuo, sempre, ovunque ed in tutto.
E quando la volontà di Dio mi sembrerà pesante e difficile da compiere, Te ne supplico, Gesù, scenda allora su di me, dalle Tue Piaghe, la forza ed il vigore e le mie labbra ripetano: Signore, sia fatta la Tua volontà... Gesù pietosissimo, concedimi la grazia di dimenticare me stessa, in modo che viva totalmente per le anime, collaborando con Te all’opera della salvezza, secondo la santissima volontà
del Padre Tuo...

Diario di Suor Faustina, 1265.

martedì 13 agosto 2013

La gita e la volontà di Dio.


Ero venuta a Wilno per due mesi a sostituire una suora, che era andata alla terza probazione, ma mi trattenni un po' più di due mesi. Un giorno la Madre Superiora, volendomi fare una cortesia, mi diede il permesso di andare, in compagnia di un'altra suora, a Kalwaria, a fare il così detto «giro dei sentierini». Ne fui molto contenta. Dovevamo andare col battello, benché fosse così vicino; ma tale era il desiderio della Madre Superiora.
La sera Gesù mi disse: «Io desidero che tu rimanga a casa».
Risposi: «Gesù, ormai è già tutto preparato, che dobbiamo partire domattina. Che faccio io adesso?».
Ed il Signore mi rispose: «Questa gita arrecherà danno alla tua anima». Risposi a Gesù: «Tu puoi sempre porvi rimedio. Disponi le circostanze in modo tale che sia fatta la Tua volontà».
In quel momento suonò il campanello per il riposo. Con uno sguardo salutai Gesù e andai nella cella.
La mattina è una bella giornata. La mia compagna si rallegra pensando che avremo una grande soddisfazione, che potremo visitare tutto; ma io ero sicura che non saremmo partite, sebbene fino a quel momento non ci fosse stato alcun ostacolo ad impedirci di partire. Dovevamo ricevere per tempo la S. Comunione e partire subito dopo il ringraziamento. All'improvviso, durante la S. Comunione, la giornata da bella che era cambiò completamente. Le nuvole, venute non si sa da dove, coprirono tutto il cielo e cominciò una pioggia torrenziale. Erano tutti stupiti, dato che in una giornata così bella chi poteva aspettarsi la pioggia e che cambiasse a quel modo in così poco tempo?
La Madre Superiora mi disse: «Quanto mi dispiace che non possiate partire!».
Risposi: «Cara Madre, non fa nulla che non siamo partite: Dio vuole che restiamo a casa».
Nessuno però sapeva che era espresso desiderio di Gesù che restassi in casa. Trascorsi tutta la giornata nel raccoglimento e nella meditazione; ringraziai il Signore per avermi trattenuta in casa. In quel giorno Dio mi concesse molte consolazioni celesti.

Diario di Suor Faustina

lunedì 12 agosto 2013

giovedì 8 agosto 2013

lunedì 5 agosto 2013

Lo sguardo al cielo.


Il frutto del silenzio è la preghiera.
Il frutto della preghiera è la fede.
Il frutto della fede è l’amore.
Il frutto dell’amore è il servizio.
Il frutto del servizio è la pace.

Madre Teresa di Calcutta

domenica 4 agosto 2013

Le luci della sera.


La terra è troppo bassa, è troppo povera per il cuore dell'uomo. Il cielo, nella sua immensità, il buon Dio col suo amore, possono, essi soli, riempire l'infinita capacità di desideri di questo cuore, fatto soltanto per amare.

San Giovanni Maria Vianney, Curato d'Ars

sabato 3 agosto 2013

Il santo sacrificio della Messa.


Se conoscessimo il valore del santo sacrificio della Messa, quanto maggiore impegno metteremmo per parteciparvi assiduamente ed intensamente!
Santo Curato D'Ars

mercoledì 24 luglio 2013

Il verde, i monti, le nuvole.


La dottrina sociale cristiana è applicazione della parola di Dio alla vita degli uomini, della società e delle realtà terrene, offrendo principi di riflessione, criteri di giudizio e direttrici di azione.

Papa Giovanni Paolo II

sabato 20 luglio 2013

La felicità ovunque.


Il buon Dio mi fa trovare ovunque la felicità: questa gioia non viene che da Lui, e da Lui solo. Anzi, credo di poter dire che la gioia è lui: per questo motivo non cambia mai.

Suor Maria Angelica di Gesù

venerdì 19 luglio 2013

La sorgente della Misericordia.


Io do all'umanità un vaso con il quale potrà attingere le grazie alla sorgente della Misericordia. Questo vaso è l'immagine con l'iscrizione: Gesù confido in te!

Gesù a Suor Faustina (Diario)

domenica 14 luglio 2013

Per mezzo di una simile miseria voglio mostrare la potenza della Mia Misericordia.


Una volta mi chiamò una delle Madri anziane e furono fulmini e saette a ciel sereno, senza che mi rendessi conto di cosa si trattasse. Ma poco dopo capii che si trattava di cosa che non dipendeva affatto da me. Mi disse: «Lei, sorella, si levi bene dalla testa che Gesù tratti così familiarmente con lei, con una persona così misera e così imperfetta. Gesù ha rapporti di confidenza solo con anime sante, ricordatelo [sic!] bene». Riconobbi che aveva pienamente ragione dicendo che sono misera, ma confido nella Misericordia divina. Quando m'incontrai col Signore, mi umiliai davanti a Lui e dissi: «Gesù, a quanto si dice, Tu non tratti con persone misere». Mi rispose: «Sta' tranquilla, figlia Mia; proprio per mezzo di una simile miseria voglio mostrare la potenza della Mia Misericordia». Compresi che la Madre aveva inteso soltanto umiliarmi.
(Diario di Suor Faustina)

sabato 13 luglio 2013

Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.


Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret
e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti.
Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca».
Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».
E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano.
Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano.
Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore».
Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto;
così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini».
Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. 

Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 5,1-11.

Il tempo delle vacanze.


Rivolgo un saluto a quanti si trovano nelle località di villeggiatura, augurando loro di trascorrere giorni sereni di proficua distensione fisica e spirituale. 
Non dimentico però quanti invece non possono beneficiare di un tempo di riposo e di vacanza: penso ai malati negli ospedali e nelle case di cura, ai carcerati, agli anziani, alle persone sole e a coloro che trascorrono l’estate nel caldo delle città. 
A ciascuno assicuro la mia affettuosa vicinanza e un ricordo nella preghiera. 
Buona domenica a tutti!

Papa Benedetto XVI
27 luglio 2008

martedì 9 luglio 2013

Non accontentiamoci delle luci artificiali.


Non accontentiamoci delle luci artificiali.
Dio solo è Vera Luce e, per la nostra anima, guida verso il Paradiso.

L'amore per Dio.


«Figlia Mia, per raccomandazione di Dio debbo esserti Madre in modo esclusivo e speciale, ma desidero che anche tu Mi sia figlia in modo particolare. Desidero, figlia Mia carissima, che ti eserciti in tre virtù, che per Me sono le più care e a Dio le più gradite. La prima è l'umiltà, l'umiltà, e ancora una volta l'umiltà. La seconda virtù è la purezza. La terza virtù è l'amore per Iddio. In qualità di figlia Mia devi risplendere in modo particolare per queste virtù».
Gesù a Suor Faustina
Diario di Suor Faustina

lunedì 8 luglio 2013

Il grande mare di fuoco.


"La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento."
Suor Lucia ricorda la visione dell'inferno avuta il 13 luglio 1917 ad opera della Madonna a Fatima.

domenica 7 luglio 2013

Al termine del giorno vegliaci con amore di Padre.


Al termine del giorno, o sommo Creatore, 
vegliaci nel riposo con amore di Padre. 
Dona salute al corpo e fervore allo spirito, 
la tua luce rischiari le ombre della notte. 
Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, 
e al ritorno dell'alba intoni la tua lode. 
Sia onore al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, 
al Dio trino ed unico nei secoli sia gloria. 
Amen.

È bello essere amico di Gesù.


«Carissimi fratelli e giovani amici, Cristo è sempre con noi e cammina sempre con la sua Chiesa, la accompagna e la custodisce, come Egli ci ha detto: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20). Non dubitate mai della sua presenza! Cercate sempre il Signore Gesù, crescete nella amicizia con lui, ricevetelo nella comunione. Imparate ad ascoltare la sua parola e anche a riconoscerlo nei poveri. Vivete la vostra esistenza con gioia ed entusiasmo, sicuri della sua presenza e della sua amicizia gratuita, generosa, fedele fino alla morte di croce. Testimoniate a tutti la gioia per questa sua presenza forte e soave, cominciando dai vostri coetanei. Dite loro che è bello essere amico di Gesù e vale la pena seguirlo. Con il vostro entusiasmo mostrate che, fra tanti modi di vivere che il mondo oggi sembra offrirci – apparentemente tutti dello stesso livello –, l’unico in cui si trova il vero senso della vita e quindi la gioia vera e duratura è seguire Gesù. Cercate ogni giorno la protezione di Maria, Madre del Signore Gesù Cristo e specchio di ogni santità. Ella, la Tutta Santa, vi aiuterà a essere fedeli discepoli del suo Figlio Gesù Cristo.»
Papa Benedetto XVI
Omelia nella santa messa, Lisbona, 11 maggio 

venerdì 5 luglio 2013

Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.


In quel tempo, Gesù passando, vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Séguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Mt 9, 9-13

giovedì 4 luglio 2013

Ogni sacrificio vale per la fede.


«Nelle mie lotte interne mi sono spesse volte domandato perché dovrei io essere triste? Dovrei soffrire, sopportare a malincuore questo sacrificio? Ho forse io perso la Fede? No, grazie a Dio, la mia Fede è ancora abbastanza salda ed allora rinforziamo, rinsaldiamo questa che è l'unica Gioia, di cui uno possa essere pago in questo mondo. Ogni sacrificio vale solo per essa». 

Pier Giorgio Frassati

Anche se non scorgiamo Gesù...


«Figlia Mia, anche se non Mi scorgessi nelle più nascoste profondità del tuo cuore, non puoi affermare che non ci sono. Tolgo soltanto la percezione di Me stesso, e questo non deve essere per te un impedimento ad eseguire la Mia volontà. Faccio questo per i Miei imperscrutabili disegni che conoscerai in seguito. Figlia Mia, sappi una volta per tutte che solo il peccato grave Mi scaccia dall'anima, e nient'altro».
Gesù a Suor Faustina (Diario di Suor Faustina)

mercoledì 3 luglio 2013

Solo Dio.


È facile dire di amare chi ci sta a fianco. È certamente più difficile dimostrarlo nella quotidianità, nella pazienza, nella comprensione, nel sacrificio che questo amore inevitabilmente comporta.
Ma alla fine la ricompensa è che si è certi di essere riusciti a fare la propria parte, la consapevolezza di cercare in tutti i modi, nonostante i propri limiti e debolezze, di trovare la compiacenza di Dio che solo vale, a cui solo poter affidare la propria vita, perchè in definitiva solo Dio appaga il desiderio di Amore di ciascuno di noi.

Preparate la via del Signore.


Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. 
Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:
Voce di uno che grida nel deserto:
"Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sia riempito,
ogni monte e ogni colle sia abbassato;
i passi tortuosi siano diritti;
i luoghi impervi spianati.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! "

(Lc 3, 6)

martedì 2 luglio 2013

La vera ricchezza.



Ricco non è colui che possiede, ma colui che dà, colui che è capace di dare.

Giovanni Paolo II

Inno all'amore


Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi l'amore,
sono come un bronzo che risuona
o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,
ma non avessi l'amore,
non sarei nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze
e dessi il mio corpo per esser bruciato,
ma non avessi l'amore,
niente mi gioverebbe.
L'amore è paziente,
è benigno l'amore;
non è invidioso l'amore,
non si vanta,
non si gonfia,
non manca di rispetto,
non cerca il suo interesse,
non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell'ingiustizia,
ma si compiace della verità.
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine.

San Paolo)

La casa sulla roccia.


Ma perché mi chiamate “Signore, Signore”, e non fate le cose che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le fa, vi mostrerò a chi è simile.
È simile a un uomo che costruisce una casa, il quale fece uno scavo e scese giù profondamente e poggiò la casa sulla roccia. Venuta una alluvione, il fiume irruppe contro quella casa, ma non ebbe la forza di farla vacillare, perché era costruita bene.
Ma chi ascolta e non fa è simile all’uomo che costruì una casa sulla terra, senza fondamenta. Quando il fiume irruppe contro di essa subito crollò, e grande fu la rovina di quella casa. 
(Lc 6,46-49)

lunedì 1 luglio 2013

Atto di speciale affidamento a Maria.


Maria, Madre di Gesù E Madre mia, in questo giorno io, piccolo figlio tuo, mi consacro totalmente a te, per vivere una vita santa, per essere tuo piccolo servo, perché tu, dolce Madre, possa contare sempre su di me, e possa aiutarti a portare a compimento in me il disegno d'amore che il Padre ha su ognuno di noi. Donami, o Madre di Gesù e Madre mia, la grazia di essere sempre fedele alla Chiesa e al santo Padre, e, unito a te, amare e adorare il Signore Gesù. 
Amen.

domenica 30 giugno 2013

La misura dell'amore.


La misura dell'amore è amare senza misura.
Sant'Agostino

Amo le anime con tenerezza e sincerità.


Mi disse Gesù: "Aspetto le anime ed esse rimangono indifferenti. Le Amo con tenerezza e con sincerità ed esse non si fidano di Me. Voglio colmarle di Grazie, e le rifiutano. Mi trattano come una cosa morta; eppure ho un Cuore. Per quanto sia debole il paragone con una madre che ama intensissimamente i propri figli i quali non le corrispondono, questa realtà è l'immagine di come Io vi Amo".
Gesu' a Santa Faustina Kowalska - Diario di Suor Faustina

sabato 29 giugno 2013

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio.


Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
Santa Madre di Dio: 
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, 
ma liberaci da ogni pericolo, 
o Vergine gloriosa e benedetta.

Sub tuum praesidium confugimus,
Sancta Dei Genetrix.
Nostras deprecationes ne despiciasin necessitatibus,
sed a periculis cunctislibera nos semper,
Virgo gloriosa et benedicta.

Il Sub tuum praesidium (in italiano: sotto la tua protezione) è il più antico tropàrion devozionale cristiano a Maria, madre di Gesù, risalente al III secolo e ancora oggi usato in tutti i principali riti liturgici cristiani. È un'invocazione collettiva che lascia intravedere la consuetudine, da parte della comunità cristiana, di rivolgersi direttamente alla Madonna invocando il suo aiuto nelle ore difficili. Il testo del Sub Tuum Praesidium esprime con efficacia la fiducia nell'intercessione della Vergine.

venerdì 28 giugno 2013

Il bello del Creato. Il consumo del Creato.


Il consumo brutale della creazione inizia dove non c'è Dio, dove la materia è ormai soltanto materiale per noi, dove noi stessi siamo le ultime istanze, dove l'insieme è semplicemente proprietà nostra e lo consumiamo solo per noi stessi. E lo spreco della creazione inizia dove non riconosciamo più alcuna istanza sopra di noi, ma vediamo soltanto noi stessi; inizia dove non esiste più alcuna dimensione della vita al di là della morte, dove in questa vita dobbiamo accaparrarci il tutto e possedere la vita nella massima intensità possibile, dove dobbiamo possedere tutto ciò che è possibile possedere.
Papa Benedetto XVI (dall'incontro con il clero della diocesi di Bressanone, 6 agosto 2008)

Figlia mia, a chi porti quei fiori?


Quando fui mandata a curarmi nella casa di Plock, ebbi la fortuna di ornare di fiori la cappella. il fatto accadde a Biala. Suor Tecla non sempre aveva tempo e perciò spesso ornavo la cappella da sola. Un giorno raccolsi le rose più belle per abbellire la camera di una certa persona. Quando mi avvicinai al portico, vidi Gesù che era li in piedi nel portico e mi domandò amabilmente: «Figlia Mia, a chi porti quei fiori?». il mio silenzio fu la risposta al Signore, dato che in quel momento mi resi conto che avevo un attaccamento molto sottile per quella persona, di cui in precedenza non m'ero accorta. Gesù scomparve immediatamente. Io all'istante gettai quei fiori per terra ed andai davanti al SS.mo Sacramento col cuore pieno di riconoscenza per la grazia di aver conosciuto me stessa.
Diario di Suor Faustina

Il mare in una buca.



Mi ero alzato presto quel mattino, e camminavo lungo la riva del mare. Mi capita spesso di fare così quando la mia mente non riesce a comprendere, cose più grandi me: con la sola forza della mia intelligenza cercavo di spiegarmi tante cose di Dio. Ero così preso dai miei pensieri che quasi non mi ero accorto che di fronte a me, a quell'ora dell'alba stava giocando un bambino. Aveva fatto una buca nella sabbia e continuava a correre da lì fino a riva, avanti e indietro, trasportando ogni volta un po' d'acqua.
"A che gioco stai giocando a quest'ora?" gli chiesi. Il bambino mi rispose che non era affatto un gioco, e che voleva solo riversare tutto il mare in quella buca. Sorridendo per la sua impresa cercai di farlo ragionare, dicendogli che non ci sarebbe mai riuscito, perché il mare è troppo grande per essere contenuto in una piccola buca nella sabbia. Anche lui mi sorrise, ma continuò nel suo gioco. Così proseguii il mio cammino. Non avevo fatto nemmeno dieci passi che il bambino alle mie spalle rispose. "Forse hai ragione Agostino, ma sappi che è più facile per me travasare qui le acque dell'intero Oceano che alla tua mente scorgere i confini dell'amore di Dio".

S. Agostino

giovedì 27 giugno 2013

Un amico fedele è una protezione potente.


Un amico fedele è una protezione potente, chi lo trova, trova un tesoro.
Libro del Siracide

La Luce sopra le nuvole.



Allora domandò loro: "Ma voi, chi dite che io sia?".
Pietro rispose: "Il Cristo di Dio".

Luca 9,20

Nel silenzio l'anima trova Gesù.


Il giorno della crociata, il quinto di ogni mese, è capitato il primo venerdì. E il mio giorno, quello in cui debbo stare di guardia davanti a Gesù. In quel giorno ho il compito di riparare per tutti gli insulti e le mancanze di riguardo verso il Signore, di pregare perché in quel giorno non venga commesso alcun sacrilegio. Il mio spirito in quel giorno era infiammato di un amore particolare verso l'Eucaristia. Mi sembrava di essere trasformata in una fiamma. Quando, per prendere la S. Comunione, mi avvicinai al sacerdote che mi dava Gesù, una seconda Ostia finì su di una mia manica e io non sapevo quale prendere. Essendo io rimasta un attimo sopra pensiero, il sacerdote spazientito fece un movimento con la mano perché la prendessi. Quando presi l'Ostia che mi porgeva, l'altra mi cadde nelle mani. Il sacerdote andò dall'altra parte della balaustra a distribuire la S. Comunione e io tenni Gesù nelle mie mani per tutto quel tempo. Quando il sacerdote si avvicinò di nuovo, gli diedi l'Ostia caduta perché la mettesse nella pisside, dato che in un primo momento, quando avevo preso Gesù, non avevo potuto dirgli che un'altra era caduta, prima d'aver inghiottito. Mentre tenevo l'Ostia nelle mani, sentii un tale impeto d'amore, che per tutto il giorno non potei né mangiare, né riprendere conoscenza. Dall'Ostia sentii queste parole: «Desideravo riposare nelle tue mani, non solo nel tuo cuore» e all'improvviso in quel momento vidi Gesù Bambino. Ma quando si avvicinò il sacerdote, vidi di nuovo l'Ostia.
Diario di Suor Faustina

Mia Roccia!


Mia Roccia sei Tu, Signore!

mercoledì 26 giugno 2013

La porta aperta sui riflessi.


Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa ch'io porti amore,
dove è offesa, ch'io porti il perdono,
dove è discordia, ch'io porti la fede,
dove è l'errore, ch'io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch'io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch'io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch'io porti la luce.
Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare
Poichè:
Sì è: Dando, che si riceve:
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna.
Amen.

San Francesco, Preghiera semplice